Il prezzo dei farmaci, in alcuni casi veramente esorbitante, è un problema abbastanza datato, ma mai considerato con la dovuta attenzione. Ma forse non tutti sanno che ci sono elementi che definire paradossali è dir poco, anzi forse la parola più adeguata è scandalosi.
Alcuni farmaci per l’uomo contengono lo stesso principio attivo di farmaci per gli animali, ma i prezzi possono variare notevolmente.
I farmaci per animali hanno prezzi mediamente tre o quattro volte superiori rispetto a quelli per gli esseri umani anche nei casi in cui il principio attivo è identico. In alcuni casi addirittura, la differenza di prezzo può addirittura moltiplicarsi per dieci o venti volte.
Le giustificazioni date parlano di costi di distribuzione e commercializzazione, di volumi di vendita, di calmierare i prezzi del servizio sanitario nazionale ed amenità varie.
Ora per farla breve, i costi di ricerca e sperimentazione per una cavia animale non dovrebbero essere superiori a quelli dei volontari umani no? Inoltre, vogliamo credere che non ci siano economie di scala nell’estensione della ricerca di un principio attivo che ben si conosce all’uso veterinario? Per favore, non credo si possa esibire una documentazione basata su numeri e cifre che dimostri certe tesi se non in casi limitati. E infatti di documenti di questo tipo non se ne vedono in giro. Ma non si vedono neanche per quel che riguarda gli umani, figuriamoci per gli animali.
Ad onor del vero, un piccolo cambiamento di rotta è stato introdotto in tempi recenti. Infatti, fino al 21 maggio 2021 i medici veterinari non potevano prescrivere farmaci ad uso umano che avessero lo stesso principio attivo di quelli ad uso veterinario e un costo inferiore. Ora, in determinate circostanze, i veterinari possono prescrivere farmaci per uso umano agli animali, a condizione che abbiano lo stesso principio attivo rispetto ai medicinali veterinari previsti per il trattamento di specifiche affezioni. Non ci addentriamo all’interno dei cavilli giuridici che da sempre torturano il cittadino, tanto si tratta di dare un credito di fiducia all’establishment farmaceutico…se se lo merita!!
Intanto alcuni esempi pratici forniranno al lettore spunti di riflessione ben più di tante parole:
- Ibuprofene: Uso Umano: L’ibuprofene è un comune farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) utilizzato per il trattamento del dolore e dell’infiammazione.
Uso Veterinario: Gli animali possono ricevere ibuprofene, ma i farmaci specifici per animali sono più costosi. - Prednisone: Uso Umano: Il prednisone è uno steroide utilizzato per trattare condizioni infiammatorie e autoimmuni negli esseri umani.
Uso Veterinario: Anche gli animali possono ricevere prednisone, ma i farmaci veterinari con lo stesso principio attivo sono più costosi. - Amoxicillina: Uso Umano: L’amoxicillina è un antibiotico comunemente prescritto per le infezioni batteriche negli esseri umani.
Uso Veterinario: Gli animali possono ricevere amoxicillina, ma i farmaci specifici per animali sono più costosi. - Furosemide: Uso Umano: La furosemide è un diuretico utilizzato per trattare l’edema e l’ipertensione negli esseri umani.
Uso Veterinario: Anche gli animali possono ricevere furosemide, ma i farmaci veterinari con lo stesso principio attivo sono più costosi.
In conclusione, state vigili quando avete bisogno di farmaci per i vostri amici a quattro zampe, perché anche pagando il farmaco senza richiedere prescrizioni “farlocche” a carico del SSN, potrete risparmiare un bel po’ di soldi. Torneremo sull’argomento in seguito.