Il diritto di ripensamento nei contratti a distanza è un importante strumento che tutela i consumatori.
Attualmente sono sempre di più gli utenti/consumatori che, con la pervasività della tecnologia negoziano contratti per via telematica. Anche in questi casi, come previsto per i contratti “classici”, si applicano delle norme a tutela del consumatore, contenute sia nel codice civile che nel codice del Consumo (d.lgs. n. 206/2005).

Intanto per il Codice del Consumo si definisce contratto a distanza “ogni forma di contratto concluso tra il consumatore e professionisti che offrono servizi in cui non c’è bisogno della presenza fisica sia del consumatore che del professionista stesso, ma viene negoziato solo ed esclusivamente attraverso il mezzo di comunicazione di sistema telematico” (fax, telefono, web, e-mail, moduli online, messaggi).

In particolare, possono essere considerati a distanza tutti quei contratti conclusi e/o negoziati quando le parti, pur trovandosi in luoghi diversi, sono in comunicazione tra loro senza la simultanea presenza delle parti (aziende, professionisti/consumatori) e vengono negoziati solo attraverso canali telematici.

In merito al Diritto di ripensamento, il consumatore può recedere da un contratto a distanza senza specificarne il motivo e sostenendo solo i costi per rispedire il bene al professionista/azienda, entro 14 giorni, da quando è stato negoziato il contratto.Occorre inviare una comunicazione di recesso tramite raccomandata, fax oppure compilando i moduli online predisposti sul sito dell’azienda interessata.
In sintesi, i punti fondamentali sono:

a) Periodo di Recesso: Il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro un determinato periodo di tempo, che varia a seconda del tipo di contratto. Ad esempio, per i contratti a distanza, il consumatore ha diritto di recesso entro 14 giorni dalla consegna del prodotto o dalla conclusione del contratto.  Per i contratti domiciliari, vale lo stesso periodo di 14 giorni.

 

b) Periodo di Recesso: il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro un determinato periodo di tempo, che varia a seconda del tipo di contratto. Ad esempio:

Per i contratti a distanza, il consumatore ha diritto di recesso entro 14 giorni dalla consegna del prodotto o dalla conclusione del contratto.
Per i contratti domiciliari, vale lo stesso periodo di 14 giorni.

c) Senza Motivazione: il consumatore può recedere senza specificare il motivo e sostenendo solo i costi per rispedire il bene al professionista o all’azienda.

d) Modalità di Comunicazione: la comunicazione di recesso deve essere inviata tramite fax, raccomandata a/r o altro mezzo indicato dall’azienda.

e) Esclusioni: alcune categorie di prodotti non rientrano nel diritto di recesso, come i prodotti personalizzati o deperibili.
Rimborso: In caso di recesso, il professionista è tenuto a rimborsare l’intero prezzo di vendita entro 14 giorni dalla comunicazione di recesso.

Tuttavia, nei casi in cui il professionista non abbia soddisfatto, per i contratti o le proposte contrattuali negoziati fuori dei locali commerciali, ovvero, per i contratti a distanza, gli obblighi di informazione di cui all’articolo 47, il termine per l’esercizio del diritto di recesso è, rispettivamente, di sessanta o di novanta giorni e decorre, per i beni, dal giorno del loro ricevimento da parte del consumatore, per i servizi dal giorno della conclusione del contratto.

Ricordate sempre di consultare la normativa specifica e di rivolgervi a un professionista legale in caso di situazioni particolari.