Spendiamo qualche parola sugli additivi alimentari. Ne esistono di svariati tipi e sono sostanze utilizzate nell’industria alimentare per vari scopi, come migliorare l’aspetto, la conservazione o il sapore degli alimenti.

Le etichette degli alimenti dovrebbero riportare correttamente informazioni sugli additivi utilizzati, inclusi i coloranti e gli aromi.

Tuttavia, non sempre si è in grado di capire dalle sigle usate, di cosa si tratti. Questa volta vogliamo darvi qualche indicazione in particolare sui coloranti alimentari.

Questi sono utilizzati per conferire o migliorare il colore degli alimenti; infatti, non vengono utilizzati a scopo nutrizionale, e non rispondendo a specifiche esigenze tecniche interagiscono prettamente sulla sfera psichica ed emotiva del consumatore.

Pertanto, quando ci capiterà di vedere dei colori sgargianti, sappiate che quasi sempre non sono il risultato della qualità, quanto di additivi, più o meno innocui, ma sicuramente non naturali.

Sull’etichetta, i coloranti vengono indicati con una sigla composta dalla lettera “E” seguita da un numero da 100 a 199 (inclusi quelli vietati per legge).

Categorizzandoli per colorazione abbiamo:

E100-E110: Coloranti gialli.

E111: Colorante arancione.

E120-E129: Coloranti rossi.

E130-E139: Coloranti blu e violetto.

E140-E149: Coloranti verdi.

E150-E159: Coloranti marroni e neri.

E160-199: Altri tipi di colori.

Cominciamo dunque a prendere dimestichezza con queste sigle scoprendole nelle etichette alimentari. Prossimamente dedicheremo qualche riga specificamente a quelli vietati, illustrandone i motivi.